Giovanni Apollonio
PITTORI
Nato a Treviso nel 1879 da genitori veneziani e morto nel 1930, Giovanni Apollonio rappresenta un punto di passaggio fondamentale della pittura trevigiana dalla fine del Ottocento ai primi decenni del Novecento.
La sua formazione avviene a contatto con l'ambiente di Venezia, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti sotto la guida di Luigi Nono - pittore impegnato in una denuncia sociale – e di Guglielmo Ciardi.
Fin dall'inizio, Apollonio mostra un'incredibile capacità di catturare il mondo reale con i suoi colori vividi e pennellate libere che danno vita ai suoi soggetti. Inoltre, influenzato da altri artisti e da un viaggio di studi a Parigi, Apollonio ha assorbito le tecniche degli Impressionisti francesi.
I quadri dipinti nell’epoca giovanile furono distinte da un misto di stile di Serena con un clima artistico tradizionale. Il primo tra i dipinti è stato realizzato poco prima di concludere gli studi all'Accademia e rientrare a Treviso, e probabilmente è un ricordo legato ai Felissent, con cui l'artista era in contatto.
Prima della prima guerra mondiale, Apollonio rompe con la tradizione locale e insieme ad altri artisti crea il gruppo “i Capesarini”. La loro missione è di rinnovare la propria arte con influenze europee, grazie alle esperienze vissute all'estero. Sebbene fosse parte di questo ambiente, Apollonio veniva deriso dall'avanguardia artistica di Treviso per il suo stile considerato troppo semplice e retrò. Tuttavia, rimaneva fedele al suo modo di fare arte, incarnando il ruolo di pittore mondano e alla moda, senza mai confrontarsi con i linguaggi innovativi di Rossi e Martini.
Apollonio si dedica spesso alla ritrattistica, con notevoli risultati. Nel 1919 il municipio di Treviso, promotore di ritratti celebrativi, gli commissiona l’effigie del duca d’Aosta.
Apollonio e altri artisti locali si sono formati con i maestri della “vecchia guardia”, che avevano una forte influenza sulla ritrattistica a Treviso
La sua morte segnò la fine di una carriera artistica che, nonostante le critiche ricevute, rimase fedele al suo stile realistico e alla tradizione artistica locale. Le sue opere continuano a essere apprezzate e conservate in importanti musei, contribuendo a mantenere viva la sua eredità artistica.