Guido Cacciapuoti
SCULTORI
Guido Cacciapuoti nasce nel 1892, all’interno di una famiglia di ceramisti napoletani che da generazioni si occupa della produzione di maioliche. All’inizio del Novecento sceglie insieme al fratello Mario di trasferirsi a Treviso, iniziando a lavorare presso la manifattura "Gregori".
Nei due versanti della loro attività – come artisti in proprio e modellatori per varie manifatture-, i due fratelli contribuiscono a diversificare il panorama della ceramica trevigiana degli inizi del ventesimo secolo. A Treviso, Guido risulta essere stato amico di Arturo Martini, nonché uno tra i collaboratori della manifattura trevigiana “Lazzar & Marcon”, fondata da Enrico Lazzar per produrre ceramiche artistiche in stile floreale.
In questa collaborazione, Guido si mette in luce come modellatore di grande talento, per le sue sculture a soggetto animale. A lui si deve la realizzazione di alcuni modelli che ebbero grande fortuna nel sud Italia, costituiti da gruppi di animali e bambini.
Però, appare più interessante la sua produzione personale, eseguita ad esemplare unico e poi riprodotta a stampo in piccola serie, e che rende Guido uno dei più originali animalisti italiani.
Nel 1908, l’artista partecipa a varie rassegne locali esponendo due piccole terrecotte alla II Mostra trevigiana.
Nonostante la sua notevole abilità nella lavorazione della ceramica, Guido ha sperimentato varie tecniche scultoree: il gesso, il bronzo, impasti come il grés, la terracotta e terraglie ricoperte da vernici trasparenti o pigmenti a smalto.
Negli anni venti del Novecento, il suo piccolo laboratorio trevigiano diventa un luogo d’incontro anche per altri scultori che si esprimono con la creta e il gesso, come Martini.
Alcuni suoi lavori sono stati acquistati da figure importanti, come il Re d'Italia Vittorio Emanuele III, Mussolini, il generale Achille Starace e il Principe Giorgio d'Inghilterra.
Nel dopoguerra, Cacciapuoti si trasferisce a Milano, dove nel 1927, dopo anni di gavetta, assieme al fratello e ad Angelo Bignami fonda la manifattura "Gres d'Arte Cacciapuoti Bignami & C.", dove l’artista semplifica e riproduce in serie i modelli del cosiddetto “periodo trevigiano”.
Nel 1930 però, a causa della prematura morte del fratello, Guido rimane l’unico titolare della ditta, che riscuote da subito un grande successo per le realistiche sculture animalier, caratterizzate sempre più da una chiara definizione dei volumi. Pur semplificando sempre più chiaramente le forme, Cacciapuoti conferisce ai propri lavori delle singolari capacità espressive e plastiche.
L’artista si spegne a Milano nel 1953, ponendo così fine alla manifattura Cacciapuoti.
