Luigi Serena
PITTORI
Luigi-Emilio Serena nasce a Montebelluna il 1° agosto 1855. Trascorre la prima infanzia con i genitori, Pietro Antonio e Rosalia Vergani, nel suo paese natale. Negli anni '60 dell'Ottocento, la famiglia si trasferisce a Murano, dove i suoi parenti avevano una lunga tradizione come maestri vetrai. Questo ritorno alle radici familiari risale a un periodo in cui i Serena, nella prima metà del 1700, si erano già diffusi in tutto il Veneto.
A Murano, Serena inizia a imparare i primi rudimenti dell'arte e i segreti della lavorazione del vetro, prima sotto la guida del padre, poi iscrivendosi alla Scuola di Disegno applicato all’Arte Vetraria.
Dal 1870 al 1875, Serena frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia grazie a una borsa di studio. Questi anni sono cruciali per la sua crescita artistica dove si distingue per la sua abilità e vince numerosi premi, tra cui il primo premio in varie discipline come figura, busto, osteologia, anatomia e statuaria. Negli ultimi due anni di studi, frequenta la Scuola di Pittura e di Nudo.
Nonostante l'influenza dell'insegnamento accademico, Serena e i suoi compagni sviluppano uno stile più libero e personale, vicino alla corrente dei Macchiaioli.
Nel 1878, dopo aver trascorso un lungo periodo a Venezia, torna a Treviso, dove si stabilisce definitivamente. Qui, nel suo studio in via Commenda, vive e lavora, realizzando le sue opere più mature, che riflettono il suo profondo legame con i temi popolari. Questi temi, osservati o vissuti nella quotidianità, diventano il cuore della sua arte, espressa con una tecnica raffinata che dona allesue opere una qualità poetica.
A Treviso, Serena ritrova l’ispirazione che alimenta la sua creatività. Nonostante una vita tranquilla in provincia, continua a partecipare a importanti esposizioni artistiche, sia in Italia che all’estero.
La salute malferma e la vita non agiata di Serena assillano economicamente l’artista, frenando la sua ascesa. Infatti, spesso è costretto per necessità a lavorare su commissione, quindi non per liberascelta di temi e sensazioni. Probabilmente per far fronte alle immediate difficoltà contingenti Serena dedica molte sue opere dei primi del ‘900 al ritratto.
Il 12 marzo 1911 Luigi Serena, ridotto alla semi-cecità, muore solo e quasi dimenticato, all’età di 56 anni. Dopo la sua morte, il Comune di Treviso gli dedica una mostra. Nel 1914, sempre a Treviso, viene svelato un busto in bronzo per commemorare l'artista, che forse in vita non aveva ricevuto i riconoscimenti che avrebbe meritato. Nel 1928, il Comune decide di esumare la salma di Serena per offrirgli una sepoltura più dignitosa. Infine, nel 1951, in occasione del centenario della sua nascita, viene organizzata una retrospettiva nell'ambito della Seconda Mostra Provinciale d'Arte Contemporanea.