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Il Museo Luigi Bailo

MUSEO LUIGI BAILO
PIANO TERRA
Stanza 1

Il Museo Luigi Bailo

Intitolato al suo fondatore, il Museo Luigi Bailo rappresenta un’importante sede museale nel territorio trevigiano dedicata alle produzioni artistiche del XIX e XX secolo: la pregevole pinacoteca dell’Ottocento, l’ampia e ben documentata sezione dedicata ai “capesarini”, la cospicua presenza (con oltre 150 opere) di Arturo Martini sono solo alcuni degli elementi che ne distinguono la raccolta, punto di riferimento per appassionati e studiosi dell’arte moderna.
La peculiare struttura architettonica del Museo, che si articola attorno a due grandi chiostri, riporta alle lontane origini dell’edificio: sito religioso già in epoca medievale, dalla metà del Quattrocento viene gestito dai Padri Gesuati di San Girolamo che nel XVI secolo rifondano la chiesa e il complesso conventuale; nella seconda metà del Seicento la sua conduzione passa ai Gesuiti, ai padri Somaschi e infine ai Carmelitani Scalzi che vi rimangono fino al 1866, anno dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia.
La sede diviene allora proprietà del Comune, che destina l’immobile ad uso educativo- culturale. Poco più di un decennio dopo, è qui trasferita la Biblioteca Civica e fondato, ad opera dell’abate Luigi Bailo, il Museo Trivigiano: una collezione eterogenea di lapidi romane, affreschi strappati, ceramiche, dipinti e sculture, riunita dallo stesso Bailo nel corso degli anni e aperta al pubblico nel 1888.
Sotto la direzione di Luigi Coletti, negli anni Trenta del Novecento, ad esso si accorpa la collezione della Pinacoteca Municipale, istituita con il lascito della marchesa Margherita Prati Grimaldi nel 1851. La preziosa raccolta, testimone delle scelte di un collezionismo attento e sensibile, si è arricchita nel tempo di numerose acquisizioni, lasciti e donazioni che spaziano dal Quattrocento all’Ottocento.
Nel secondo dopoguerra, i danni provocati dai pesanti bombardamenti del 1944 rendono necessario il ripristino architettonico della struttura, che si accompagna al riallestimento degli interni.
Alla fine degli anni Cinquanta si costituisce formalmente, presso la sede di Borgo Cavour, la Galleria comunale d’arte moderna: resa necessaria dall’incremento delle collezioni rispetto agli spazi disponibili, la spartizione cronologica delle raccolte condurrà nei decenni successivi al trasferimento dell’“arte antica” (ovvero la sezione archeologica e le opere della Pinacoteca dal Medioevo al Settecento) negli ambienti restaurati dell’ex convento di Santa Caterina.
Grazie al contributo europeo la sede del Museo Bailo è stata recentemente oggetto di un radicale intervento architettonico e strutturale su progetto di Studiomas architetti e di Heinz Tesar, riaprendo nel 2015 con facciata e interni completamente rinnovati. Nel 2022 è infine completato il restauro del chiostro nord, con il sostanziale raddoppiamento degli spazi espositivi: un’estensione fondamentale per l’organizzazione delle mostre temporanee e per la valorizzazione della sua straordinaria collezione.

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