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Il Museo “Luigi Bailo”

MUSEO LUIGI BAILO
PIANO TERRA
Ingresso del museo

Il Museo “Luigi Bailo”

Il Museo porta il nome del suo fondatore, l’abate Luigi Bailo: studioso, scrittore, professore, appassionato d’arte e di storia... che ha lasciato un’impronta indelebile nella vita culturale di Treviso.
Ma qual è la storia del Museo? Oggi, il Museo Bailo è conosciuto perché conserva numerose e importanti opere d’arte realizzate nell’Ottocento e nel Novecento.

La sua struttura è moderna: nel 2015 e, più recentemente, nel 2022, un importante restauro ha rinnovato la facciata e gli interni, dando al Museo il suo aspetto attuale.
Eppure, percorrendo gli spazi al piano terra, vi accorgerete che sono presenti due grandi cortili attorno ai quali si distribuiscono le sale e i corridoi del museo. Sono due chiostri, ovvero i cortili circondati da un portico che si trovavano all’interno dei conventi religiosi: questo edificio ha origini medievali!

Molto tempo fa, infatti, il Museo era un convento gestito dai Padri Gesuati di San Girolamo; nella seconda metà dei Seicento viene amministrato dai Gesuiti, poi dai padri Somaschi e infine dai Carmelitani Scalzi che vi rimangono fino al 1866.
In quell’anno l’edificio diventa proprietà del Comune di Treviso. Viene trasferita qui la Biblioteca e fondato, ad opera dell’abate Luigi Bailo, il Museo Trivigiano: una collezione di lapidi romane, affreschi strappati, ceramiche, dipinti e sculture, riunita dall’abate nel corso degli anni e aperta al pubblico nel 1888.

Con la direzione di Luigi Coletti, negli anni Trenta del Novecento, al Museo Trivigiano si unisce la preziosa collezione della Pinacoteca Municipale, nata nel 1851, con opere realizzate tra il Quattrocento e l’Ottocento.
L’unione delle due raccolte è straordinaria, ma le opere sono tante e gli spazi del museo non sono più sufficienti!

Grazie a nuovi restauri, si potrà trasferire l’arte “antica” nelle sale dell’ex convento di Santa Caterina, poco lontano da qui, lasciando l’arte “moderna” nel Museo che ora state per visitare.