Luigi Serena
PITTORI
CAVALLI ALL'ABBEVERATOIO
Posizione nel museo
PIANO TERRA Sala 1
Luigi Serena dipinge Cavalli all’abbeveratoio nel 1900.
L’artista immagina un tranquillo pomeriggio d’estate in una fattoria. La scena si svolge all’ombra di una grande pergola o di un albero: uomini e animali si riposano insieme nell’aia. I cavalli bevono acqua dopo aver lavorato nei campi, un contadino chiacchiera con una donna che sta cucendo e le galline girano liberamente alla ricerca di cibo.
Quest’opera è uno dei lavori più importanti di Serena. In esso, si possono notare i modelli che hanno influenzato l’artista: i pittori francesi chiamati “impressionisti”, che amavano dipingere all’aperto, catturando la luce e l’atmosfera attraverso macchie di colore; i Macchiaioli, un gruppo di artisti toscani che dipingeva la campagna e la vita semplice dei contadini; il pittore Guglielmo Ciardi, che insegna all’Accademia di Belle Arti di Venezia e si sofferma spesso a dipingere la campagna trevigiana.
Si tratta di ricerche che hanno in comune un modo nuovo di rappresentare il paesaggio e di usare la luce e i colori. In Cavalli all’abbeveratoio, infatti, la luce è la vera protagonista: illumina la scena con intensità, creando un contrasto tra le zone luminose e quelle in ombra. Questo gioco di luci e ombre dà vivacità alla scena, facendoci quasi sentire il calore del sole e la freschezza dell’ombra.
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SCHEDA TECNICA

Dal Museo Bailo