Ritratto della Signora Zamprogno Dal Din
Luigi Serena
Luigi Serena
PITTORI
Ritratto della Signora Zamprogno Dal Din
Posizione nel museo
PIANO TERRA Sala 1
Appartenente a una famiglia dell’alta società montebellunese, la signora Zamprogno Dal Din è ritratta in abiti sobriamente eleganti su uno sfondo monocromo. Tra le mani, il catalogo della Biennale di Venezia del 1903 rende manifesto l’interesse della donna per la grande esposizione internazionale e, più in generale, per la situazione artistica contemporanea: l’avvicinamento alle arti e alla cultura è, del resto, tratto distintivo di molte famiglie facoltose, che nell’ambito delle grandi esposizioni possono agire come acquirenti e committenti.
L’opera attesta la consolidata abilità di Serena nell’ambito della ritrattistica. A partire dai numerosi studi giovanili e dall’arguto Autoritratto degli anni dell’Accademia (realizzato nel 1876 e presente nelle collezioni del Museo Luigi Bailo), il ritratto e la figura sono soggetti ampiamente trattati accanto alle vedute e alle scene di genere.
Il realismo moderato, la semplicità e l’immediatezza che caratterizzano i suoi personaggi lo rendono un ritrattista molto apprezzato nella società del tempo: sono numerosi, infatti, gli esponenti della media e alta borghesia trevigiana ad essere immortalati dall’artista, la cui attività sarà affiancata, al volgere del secolo, dai più giovani colleghi Giulio Ettore Erler e Giovanni Apollonio. Dagli anziani ai bambini, dalle popolane alle nobildonne agli influenti imprenditori, Serena mostra di cogliere con efficacia il carattere dei personaggi: la combinazione tra analisi fisionomica e introspezione psicologica è risultato di una calibrata operazione che adotta strategie stilistiche e mezzi espressivi differenti a seconda del soggetto.
Tra i pochi dipinti a figura intera della sua produzione, il grande ritratto in posa della signora Zamprogno Dal Din (attualmente in comodato presso il Museo Luigi Bailo) viene eseguito su commissione nel 1908: sono gli anni in cui l’attività ritrattistica di Serena mostra un netto incremento, soprattutto a causa di problemi economici e di salute che l’artista è costretto ad affrontare nel primo decennio del secolo. Nonostante l’emergere di nuovi indirizzi di ricerca, sempre più aperti al circuito internazionale, l’attività di Serena continuerà a costituire un punto di riferimento per gli artisti operanti nel territorio trevigiano e per le nuove generazioni, fino alla sua scomparsa nel 1911.
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